Principi per la progettazione di una professionalità manageriale

Giulio Bolacchi, Direttore scientifico e coordinatore didattico dei Master internazionali AILUN
(gennaio 2003)

1. Lo stato delle scienze sociali e le domande del mercato

Il valore della professionalità è tanto più elevato quanto maggiore è il collegamento tra la professionalità e la base culturale di tipo scientifico e intersoggettivo su cui essa si fonda.

L'intersoggettività nell'ambito delle discipline sociali, però, non è sempre rigorosamente perseguita. L'economia, nella sua versione più astratta, è caratterizzata da una maggiore coerenza formale e da una base di postulati e teoremi normalmente accettati e condivisi, anche se, a livello più direttamente operativo, mostra vaste zone d'ombra derivanti dalla presenza di variabili sociologiche e psicologiche che rendono evidenti i limiti esplicativi delle variabili economiche. Le altre scienze sociali, in particolare la psicologia e la sociologia, si trovano in una situazione ancora più difficile, in quanto presentano una marcata frammentazione di punti di vista e di costruzioni teoriche spesso tra loro contrapposti, che ostacolano la definizione di professionalità fondate su standard conoscitivi facilmente riconoscibili e suscettibili di utilizzazione operativa tecnologicamente efficace.

L'interdipendenza tra le molteplici variabili economiche, psicologiche e sociologiche deve essere in linea di principio postulata, visto che i fenomeni sociali possono essere esplicati sotto molteplici punti di vista, in quanto sono caratterizzati da una compresenza di variabili di diverso tipo. Una visione monoculturale e monotematica degli stessi risulta riduttiva, parziale e spesso fuorviante.

Nell'ambito dell'analisi economica, l'intersezione delle variabili psicologiche e sociologiche con le variabili economiche risulta sempre più evidente, quanto più si estendono e si approfondiscono le ricerche; ma ancora non sono stati consolidati schemi teorici che consentano di sistematizzare queste problematiche in modo rigorosamente scientifico. Anche sul piano strettamente organizzativo e della efficacia (qualità) dell'organizzazione, la compresenza di variabili psicologiche, sociologiche ed economiche (oltre che tecnologiche) è ormai riconosciuta, anche se si insiste nello sviluppare ipotesi parziali e settoriali connesse a specifici micro-paradigmi teorici, che spesso contribuiscono ad alterare in modo più o meno radicale la corretta esplicazione dei fenomeni in esame.

L'esigenza di interdisciplinarità e di analisi integrata dei fenomeni socioeconomici è richiesta anche dalle nuove sfide che la globalizzazione e il mercato pongono alle organizzazioni di qualsiasi tipo, che devono confrontarsi sul piano delle dinamiche innovative in termini di produzione e di consumo, di ricerca scientifica e di modificazione delle istituzioni e dei valori sociali; cioè devono porsi con riferimento all'ambiente in cui operano, in una prospettiva decisionale che può essere adeguata solo se prende in considerazione tutte le variabili sociologiche, economiche e psicologiche e le loro interconnessioni, superando una segmentazione parziale che altera i processi di scelta e le conseguenti sequenze operative.

2. I caratteri di una nuova professionalità manageriale e il progetto formativo AILUN

La progettazione di una professionalità manageriale in grado di rispondere alle sfide poste dai mercati globalizzati e dalla gestione delle organizzazioni complesse deve riferirsi alla definizione di contenuti formativi che siano da un lato sufficientemente ampi e comprensivi e dall'altro lato coerenti e univocamente operativizzabili.

Gli studi superiori al livello universitario e post universitario risentono (e non solo nel nostro paese) del persistente stato di arretratezza delle scienze sociali, che si manifesta all'interno di ciascuna scienza sociale e nei rapporti tra le varie scienze sociali, i quali non vengono presi in considerazione sul piano conoscitivo e didattico formativo. Questa situazione si riflette nella mancanza di interdisciplinarità reale nei vari programmi di studio, che offrono dei fenomeni sociali una visione quanto meno distorta.

L'alta formazione manageriale AILUN non si conforma in linea di principio ai vincoli e alle rigidità che caratterizzano i programmi scolastici, universitari e formativi tradizionali, derivanti dalla istituzionalizzazione di un modello ormai obsoleto, ripetitivo e statico di divisione del lavoro (tipico della prima fase dell'industrialismo), che ha determinato, anche sul piano della ricerca, una specializzazione spinta con conseguenti suddivisioni disciplinari nelle quali le ragioni della specificità tendono spesso a sottovalutare il quadro di sintesi in cui la specificità deve essere necessariamente ricompresa. Al contrario, l'alta formazione manageriale AILUN è tarata su un modello formativo adeguato ai cambiamenti in atto nei ruoli sociali e di mercato e ai conseguenti processi innovativi di industrializzazione e di globalizzazione, che caratterizzano la società moderna in termini di elevata dinamica, unita a un altrettanto elevato grado di interdipendenza tra le molteplici variabili che la esprimono.

L'alta formazione manageriale AILUN si distingue nel panorama europeo delle Scuole di management che operano nel campo della formazione post lauream, in quanto è fondata su un paradigma scientifico di integrazione delle scienze sociali, quale strumento di collegamento e di sintesi tra l'economia, la psicologia e la sociologia, esplicate con specifico riferimento all'analisi sperimentale del comportamento. Su queste basi il processo di apprendimento supera l'approccio segmentato e parziale della formazione specialistica tradizionale (consistente nella mera compresenza di differenti prospettive), in quanto è caratterizzato da una reale interdisciplinarità tra i vari settori di ricerca e di studio, inseriti entro uno schema strutturale generale, strettamente scientifico, che li evidenzia in termini insiemistici di inclusioni, di partizioni e di classi di equivalenza, all'interno e all'esterno dei rispettivi confini. Questo implica (tanto sul piano formativo, quanto sul piano professionale) che le problematiche più specifiche, in quanto incidono necessariamente sulla problematiche più generali, non possono essere impostate e risolte se si prescinde dal sistema globale che le ricomprende e garantisce una stretta continuità e una costante interconnessione tra modelli esplicativi teorici e concrete esigenze operative.

Su queste basi, l'alta formazione manageriale AILUN si qualifica per l'elevato standard di approfondimento e di integrazione delle materie insegnate, le quali si riferiscono a tutti gli aspetti dei fenomeni sociali, e si specifica in una prospettiva professionalizzante altamente dinamica, rigorosamente scientifica e strettamente operativa, caratterizzata dalla capacità di inquadrare le problematiche concrete entro un quadro di riferimento scientifico e operativo generale e astratto.

Una professionalità è necessariamente esclusa dai ruoli decisionali più elevati e strategica se è fondata esclusivamente su aspetti e approfondimenti meramente specialistici.

La formazione manageriale, pur tenendo presenti le componenti specialistiche, non può prescindere da un'approfondita visione d'insieme, necessaria perché i ruoli direzionali si esprimano in modo adeguato alla struttura dei mercati e delle organizzazioni private e pubbliche e alla loro elevata dinamica. E' un errore infatti realizzare nel mondo contemporaneo una formazione di tipo settoriale strettamente specialistica, in quanto questo tipo di professionalità, non essendo fondata su una solida formazione di base: (a) pone forti vincoli alla mobilità orizzontale e verticale nei ruoli lavorativi; (b) pone grossi problemi di riconversione della forza lavoro a fronte delle continue innovazioni tecnologiche, organizzative e di mercato; (c) non è compatibile coi processi di formazione continua; (d) rende difficile il reclutamento di personale altamente qualificato destinato alle posizioni decisionali più elevate.

L'alta formazione manageriale AILUN è orientata alla realizzazione di una professionalità completa in tutti i suoi aspetti teorici e operativi, in quanto integra nell'attività didattica una forte formazione di base e una altrettanto forte formazione specifica, sulle quali inserire la formazione specialistica, che per definizione deve essere elastica e intercambiabile, in quanto concepita e attuata come diretta derivazione dalla formazione di base e specifica.

La formazione di base costituisce un punto di riferimento importante di ogni processo formativo, indispensabile per fornire un quadro di riferimento sufficientemente generale e una visione d'insieme delle problematiche sociali ed economiche, senza le quali le specifiche problematiche manageriali e imprenditoriali rischiano di essere ridotte entro schemi troppo settoriali e parziali. Infatti, per quanto specialistico possa essere il contesto economico entro il quale l'imprenditore opera, quest'ultimo tanto più è in grado di comprendere i problemi della propria impresa, quanto meglio riesce a rispondere alle molteplici sollecitazioni provenienti dall'ambiente economico e sociale e dalle continue modificazioni nella combinazione dei consumi, alle quali corrispondono continue modificazioni nelle interdipendenze tra i mercati e quindi tra i diversi segmenti produttivi; il fenomeno della internazionalizzazione dei mercati e del loro progressivo allargamento è strettamente collegato al contestuale fenomeno delle interdipendenze tra i vari settori economici e tra questi e i molteplici gruppi sociali, anch'esse in fase di progressivo allargamento (e approfondimento) per via della dinamica scientifica e tecnologica, dell'impatto che quest'ultima ha sul contesto sociale, degli effetti di accelerazione che su questa dinamica hanno le scelte sociali e politiche.

Inoltre, la formazione di base consente di affrontare in modo più appropriato le esigenze di mobilità orizzontale e verticale che si presentano negli specifici ruoli manageriali e lavorativi, resi più o meno rapidamente obsoleti dalla dinamica scientifica e tecnologica e di mercato. Un'approfondita formazione di base risulta pertanto indispensabile per affrontare adeguatamente i processi di mobilità orizzontale e verticale nei ruoli lavorativi e le istanze di riconversione e riqualificazione derivanti dalle innovazioni tecnologiche e dalle esigenze sempre più marcate di formazione permanente e continua (specifica e/o specialistica), che consente di collegare in modo diretto la dinamica scientifica e tecnologica ai ruoli lavorativi e alla dinamica delle professionalità espresse da questi ruoli.

La formazione specifica si riferisce ai particolari fattori che caratterizzano l'organizzazione (privata o pubblica, di produzione di beni o servizi, for profit o non profit) e la tipologia di mercato e contesto sociale nella quale tale organizzazione opera. In questo senso la formazione specifica è meno ampia della formazione di base (che ne costituisce, o ne dovrebbe costituire, la necessaria premessa) ed è a sua volta più ampia della formazione specialistica, che approfondisce segmenti particolari di impresa e di mercato, spesso collegati (o collegabili) alle caratteristiche organizzative o produttive di imprese singole.

Le linee di approfondimento analitico (e operativo) della formazione specialistica, che consentono di rendere la professionalità sempre più mirata verso micro-segmenti di impresa e di mercato, sono in linea di principio concentrate nel segmento dello stage presso un'impresa, considerato come momento terminale del processo formativo e possono occupare spazi formativi allargati solo se sono precedute da una esaustiva formazione di base e specifica. Lo stage costituisce il punto terminale del processo formativo, che consente allo studente di determinare sul campo la valenza professionalizzante del curriculum realizzato (mediante la formazione di base e la formazione specifica) e di definire in modo univoco il tipo di professionalità acquisita da offrire nel mercato del lavoro; il lavoro di stage all'interno di un'impresa pone infatti lo studente di fronte ai problemi operativi che si presentano nelle organizzazioni imprenditoriali, con riferimento alle attività e ai ruoli ai quali egli è addetto, durante l'intervallo temporale che limita la durata dello stage.

Il divario tra l'alta formazione manageriale AILUN e le prospettive utilizzate nell'ambito dei vari master post lauream risulta evidente. Purtroppo molta parte della formazione, a tutti i livelli, è prevalentemente orientata verso una formazione specialistica estremamente accentuata, che trova la sua giustificazione logica solo con riferimento ai processi organizzativi e produttivi della singola impresa. Nei processi formativi tutti (o per la maggior parte) centrati sulla specializzazione spinta, vengono compromessi (e comunque vengono resi molto più onerosi) i processi di riconversione professionale (e di formazione continua) resi necessari dalla dinamica scientifica e tecnologica, con danni (a volte irreversibili) sul lavoratore e sull'intero sistema socio-economico.

Una professionalità manageriale è tale se riesce ad esprimere atteggiamenti conoscitivi e operativi in grado di confrontarsi costantemente con le esigenze di realizzare scelte, spesso in situazioni di rischio e di incertezza, che richiedono capacità di sintesi e di analisi dei problemi con riferimento al maggior numero di variabili disponibili in una logica di stretta integrazione tra le diverse scienze sociali.

L'alta formazione manageriale AILUN pone a latere della formazione di tipo conoscitivo un continuo intervento di tipo socio-psicologico, volto a garantire: (a) gli avvenuti processi di apprendimento (cioè di reale interiorizzazione, e non di mera memorizzazione) della cultura trasmessa; (b) la stabilizzazione e/o acquisizione da parte degli allievi di atteggiamenti compatibili con i tratti caratteristici della globalizzazione di mercato, tecnologica, sociale e politica; (c) il consolidamento di atteggiamenti orientati all'innovazione, alla responsabilizzazione, al dialogo e al costante approfondimento dei problemi, alla gestione delle risorse umane, alle decisioni in condizioni dinamiche, all'auto controllo e all'apertura verso la conoscenza critica quale fattore essenziale di supporto di qualsiasi decisione. A tal fine:

Gli allievi AILUN hanno l'opportunità di realizzare un completamento del proprio curriculum universitario, attraverso l'acquisizione di una professionalità che fonda il proprio valore su un inquadramento critico e rigoroso delle conoscenze già acquisite e sulla interdipendenza dei nuovi contenuti culturali trasmessi in termini di stretta integrazione tra le scienze sociali (economia, sociologia e psicologia). Questo dà agli allievi la sicurezza di poter offrire sul mercato una professionalità con un reale valore, anche con riferimento alla capacità di inserirsi in modo positivo e non traumatico nei processi di riconversione e di specializzazione conseguenti a tutte le forme di mobilità, e consente il consolidamento da parte degli allievi di atteggiamenti compatibili coi processi che caratterizzano la dinamica culturale delle società industriali avanzate.

3. Il corpo docente

Una formazione manageriale di alto livello quale quella realizzata dall'AILUN richiede strutture didattiche e un corpo docente adeguati ai criteri di eccellenza che essa intende perseguire. La definizione di un corpo docente all'altezza dell'obiettivo prefigurato richiede che i criteri di selezione dei docenti siano assolutamente meritocratici e che le modalità di reclutamento non prevedano vincoli o condizionamenti di qualsiasi tipo.

Il ricorso da parte dell'AILUN a docenti stranieri scelti tra quelli appartenenti alle più qualificate università estere si è finora rivelato come la scelta vincente. Tale scelta è motivata non già da sfiducia nei confronti dei docenti italiani, molti dei quali anch'essi di altrettanto alto livello, quanto dall'esigenza di fornire una didattica sprovincializzata, dando agli allievi la possibilità di confrontarsi con studiosi operanti soprattutto nel mondo anglo-americano (con prevalenza delle università USA) e quindi con contesti conoscitivi elevati e altamente innovativi.

In questo modo gli allievi realizzano anche una full immersion nella lingua inglese, si confrontano con un diverso stile di vita e sono in grado di comparare i contenuti culturali trasmessi con quelli acquisiti nelle università italiane, integrando le diverse conoscenze e approfondendole col dialogo critico e costruttivo e con l'uso di metodologie didattiche innovative, che prevedono una stretta interazione tra docenti e discenti e un costante controllo delle dinamiche di gruppo che si realizzano nel contesto formativo.

Il ricorso a docenti stranieri di chiara fama consente, inoltre, di costruire un network scientifico che si traduce per ciascun allievo (oltre che per la Scuola) in un capitale sociale di altissimo valore, al quale gli allievi sono in grado di accedere al fine di consolidare, approfondire e ampliare la propria professionalità nel corso della loro vita lavorativa. Un capitale sociale di questo tipo si traduce in un maggior valore di tale professionalità e dei ruoli lavorativi che la stessa consente di ricoprire.

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