"La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta innanzi gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non si impara a intender la lingua, e conoscere i caratteri, nei quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto."
Galileo Galilei (1564-1642)
Il Saggiatore, 1623
"Quando visitiamo le biblioteche, convinti di questi principi, quali libri dobbiamo distruggere? Se prendiamo tra le mani un qualsiasi volume di teologia o di metafisica, per esempio, chiediamoci, Contiene qualche ragionamento astratto riguardante quantità o numeri? No. Contiene qualche studio sperimentale concernente la realtà e l'esistenza? No. Allora buttiamolo alle fiamme, perché non contiene nient'altro che sofisticherie ed inganni."
David Hume (1711-1776)
Ricerche sull'intelletto umano, 1748
"Le combinazioni della scienza sperimentale hanno occupato in gran parte il campo già posseduto dalle combinazioni dell'empirismo, dalla magia, dalla teologia, dalla metafisica; ma le semplici combinazioni estranee all'esperienza scientifica sono ben lungi dall'essere sparite nella vita della società, anzi rimangono prospere e rigogliose nel campo stesso della politica e dell'ordinamento sociale. […] Eppure gli uomini non ignoranti, come molti scienziati, sommi nelle scienze naturali, dove usano del tutto o quasi i principi logico-sperimentali, li dimenticano trattando di scienze sociali."
Vilfredo Pareto (1848-1923)
Trattato di Sociologia generale, 1916
"Vorrei proporre alla benevola considerazione del lettore una teoria che potrà sembrare paradossale e sovversiva. La teoria è questa: che sarebbe opportuno non prestare fede a una proposizione fino a quando non vi sia un fondato motivo per presupporla vera. Ammetto, naturalmente, che se questa opinione divenisse comune, ne risulterebbero completamente trasformati la nostra vita sociale e il nostro sistema politico, il che non deporrebbe a favore della mia tesi, dato il perfetto funzionamento dell'una e dell'altro, oggi. E so anche bene una cosa forse più seria, che una dottrina di questo genere provocherebbe una diminuzione delle entrate dei chiaroveggenti, dei bookmakers, dei vescovi e di tutte quelle persone che vivono sulle speranze irrazionali di coloro che non hanno fatto nulla per meritarsi una buona sorte in questo o nell'altro mondo. Ma nonostante questi gravi argomenti in contrario, sono convinto che sul mio paradosso vale la pena di aprire la discussione, ed è appunto questo che cercherò di fare."
Bertrand Russell (1872-1970)
Saggi scettici, 1956
"Qualcuno, venticinque secoli fa, disse che l'uomo comprende sé stesso altrettanto bene quanto qualsiasi altra parte del mondo. Oggi l'uomo comprende sé stesso meno di qualsiasi altra cosa. La fisica e la biologia hanno compiuto un lungo cammino, mentre non c'è stato uno sviluppo paragonabile a qualcosa che possa essere anche genericamente identificabile con una scienza del comportamento umano. La fisica e la biologia dei greci hanno oggi un interesse esclusivamente storico (nessun fisico o nessun biologo moderno ricorrerebbe per aiuto ad Aristotele), mentre i dialoghi di Platone fanno ancora parte dei programmi scolastici e vengono ancora citati come se potessero gettar luce sul comportamento umano. Aristotele non capirebbe una pagina dei testi moderni di fisica o di biologia; al contrario Socrate, Platone e lo stesso Aristotele non troverebbero molta difficoltà nel seguire le discussioni attuali su questioni concernenti il comportamento umano."
Burrhus Frederik Skinner (1904-1990)
Beyond Freedom and Dignity, 1971