L'alta formazione manageriale nel settore turistico

Giulio Bolacchi, Direttore scientifico e coordinatore didattico dei Master internazionali AILUN
(ottobre 2000)

1. Le modificazioni in atto nel settore turistico

Sul piano economico il turismo, dal punto di vista della domanda, si pone come un'attività di consumo espressa entro una data area da soggetti non residenti nella stessa; cioè realizza, nella sua configurazione basilare, un trasferimento di quote di mercato di consumi finali, da un territorio di origine (in cui sono stabilmente localizzati i consumatori) a un territorio di destinazione (in cui i consumatori si spostano in tempi e con intervalli normalmente definiti per usufruire del servizio turistico).

La configurazione economica basilare del turismo è fondata sull'ipotesi generale di perfetta sostituibilità tra i consumi dei turisti realizzati nell'area di origine e i consumi realizzati (trasferiti) nell'area di destinazione turistica. Un ampliamento dell'ipotesi della perfetta sostituibilità tra i consumi espressi (localizzati) nelle due aree si ha nel caso in cui la quota dei consumi turistici non venga esaurita dai consumi perfettamente sostituibili, ma ricomprenda quella parte più o meno ampia di consumi aggiuntivi (domanda aggiuntiva) specifici dell'area di destinazione e che esclusivamente entro quest'area possono essere soddisfatti.

Questa quota di consumi aggiuntivi si ricollega in genere ai processi produttivi che hanno rapporti di complementarità e di interdipendenza col settore turistico e, in particolare, ai processi produttivi tipici dell'area di localizzazione turistica e a quelli connessi all'uso delle risorse paesaggistiche e naturalistiche e delle risorse più propriamente culturali, riferite alla storia e ai modelli di comportamento sociale, alle istituzioni e alle tradizioni, all'arte, all'archeologia.

Lo sviluppo progressivo del settore turistico (la storia del turismo come fenomeno socio-economico) mostra che il turismo si manifesta nel suo significato moderno quando lo spostamento territoriale dei consumi finali è collegato non solo a una specifica forma di cultura del tempo libero, che caratterizza (e ha sempre caratterizzato) il ruolo del (viaggiatore) turista, ma anche a un'altrettanto specifica forma di cultura dell'accoglienza che deve caratterizzare non solo il ruolo dei gestori dei servizi turistici ma anche, in egual modo, tutti i ruoli sociali, tutti i comportamenti interpersonali direttamente o indirettamente collegati al turismo, cioè l'intero contesto sociale in cui l'attività turistica si realizza.

Si può avere pertanto turismo artigianale (impresa turistica familiare e/o medio-piccola) o turismo industriale (medio-grande e/o grande impresa turistica) collegati o no alla cultura dell'accoglienza; e quest'ultima può essere ristretta ai meri servizi turistici (e quindi confinata alle infrastrutture, case e alberghi, in cui si esercita l'attività turistica), oppure può allargarsi all'intero e più vasto contesto sociale (e territoriale) in cui le infrastrutture sono localizzate. La compresenza delle due culture (del tempo libero e dell'accoglienza) e il grado di compenetrazione tra le stesse individua molteplici combinazioni e molteplici livelli di equilibrio della domanda e dell'offerta turistica; la prima riferita alle sempre nuove esigenze del turista, il quale mostra una cultura del tempo libero progressivamente più vasta e articolata, che tende a coinvolgere l'intero contesto socio-economico nell'ambito del quale il turismo si realizza; la seconda riferita alle modalità e all'ampiezza del servizio turistico, alle tipologie delle imprese turistiche e dei mercati entro cui le stesse operano, nonché alla cultura dell'accoglienza che si integra a vari livelli con imprese e mercati.

I mercati turistici si stanno rapidamente trasformando: sono diventati complessi ed estremamente dinamici e tendono a una internazionalizzazione sempre più accentuata, con conseguenze rilevanti non solo sul piano strettamente economico, ma anche sul piano delle culture turistiche. A questi mercati non si può più rispondere coi mezzi tradizionali tipici del turismo economicistico, inteso come attività collegata a un mero trasferimento di quote di mercato di consumi finali, che caratterizza molta parte delle strutture turistiche e alberghiere regionali (prevalentemente imprese artigianali e/o medio-piccole, che operano entro un contesto sociale con una cultura dell'accoglienza largamente sottodimensionata).

Questo non significa che a una forma di turismo centrato sulla piccola e media impresa, la quale finora non ha coinvolto in modo forte l'intero contesto socio-economico regionale, si debba sostituire una forma anonima e impersonale di turismo industriale. Non si tratta infatti di un problema di dimensione imprenditoriale, ma di un problema di generalizzazione di una cultura dell'accoglienza che presenti specifiche connotazioni monopolistiche (tipiche solo della nostra regione).

Ma per far questo occorre costruire un'immagine della regione che integri nei servizi di primo livello, collegati a comportamenti di più immediato consumo (il mare, il territorio e il cibo, come in una visione piuttosto semplicistica solitamente si fa, anche da parte dell'Ente pubblico, nelle campagne pubblicitarie che vengono realizzate), un insieme il più possibile vasto di offerte culturali (servizi di alto livello, i quali si collegano a comportamenti di consumo diversificati e complessi, che tendono ad avere un peso sempre maggiore nella domanda turistica).

La realizzazione di queste offerte culturali presuppone una completa interdipendenza del turismo non solo con gli altri settori dell'economia regionale, proporzionalmente alla loro incidenza sull'attività turistica, ma anche con le caratteristiche della società sarda che ne connotano gli atteggiamenti e i modelli di vita, la storia, le tradizioni; proprio perché l'espansione dei consumi turistici e la tipologia di imprese e mercati ai quali si collegano, esigono un insieme di specifici rapporti interpersonali che devono caratterizzare non solo la struttura organizzativa dell'impresa turistica, ma la stessa comunità sociale in cui l'impresa opera.

Occorre perciò che la presenza dell'intera regione (non solo quella dei singoli imprenditori) venga presa in considerazione nel mercato turistico, proprio per via delle nuove caratterizzazioni che incidono sulla dinamica della domanda. Questo significa che l'offerta turistica deve superare l'aspetto settoriale tipico degli altri comparti produttivi e deve porsi come un'offerta globale, nella quale sia coinvolta l'intera collettività sarda, quale realizzatrice primaria della cultura integrata nella nuova offerta turistica.

Il potenziamento di queste caratteristiche che spingono verso una espressione culturale generalizzata del servizio turistico non contrasta, ma anzi deve essere reso compatibile con la capacità di dare risposte rapide, efficaci ed efficienti, alla domanda, con riferimento alla concorrenza in atto che investe il sistema internazionale del turismo. Non si può migliorare l'offerta, senza che questa offerta si misuri, si confronti e si specifichi in modo innovativo ed esclusivo nei confronti dell'intera offerta internazionale, visto che il mercato al quale le nostre imprese turistiche devono tendere (in pratica tutto il mercato turistico) è ormai di questo tipo.

Questi risultati non possono essere raggiunti se non cambiano:

2. I processi formativi nel settore turistico in Sardegna

La formazione è una delle variabili strategiche fondamentali dell'attività economica. Tuttavia, nella nostra regione la professionalizzazione che finora si è realizzata e si realizza nel settore turistico è largamente inadeguata non solo con riferimento alle esigenze attuali, ma soprattutto con riferimento ai possibili sviluppi del settore.

Di fronte a una domanda formativa crescente, posizionata su elevati standard di qualità, l'offerta formativa regionale nel settore turistico risente di una accentuata staticità, di una incapacità a integrarsi in una gestione avanzata delle politiche di sviluppo del settore ai livelli nazionale, europeo e internazionale, di una riproposizione sterile di stereotipi formativi spesso obsoleti, di una mancanza di innovatività nella realizzazione e gestione dei contenuti e dei metodi formativi.

A causa di tale situazione del tutto anomala l'offerta formativa regionale non è in grado di anticipare e/o recepire in tempo reale le continue modificazioni economiche e soprattutto culturali, che rendono il settore turistico ancor più sensibile degli altri settori ai cambiamenti nei modelli di vita, nei valori socialmente condivisi, negli atteggiamenti e nei comportamenti generalizzati; cioè ai cambiamenti nella dinamica della domanda di servizi strumentali alla gestione del tempo libero. Questa domanda di servizi propriamente culturali (di tipo ambientale, paesaggistico, storico, archeologico, artistico, sociale, psicologico, organizzativo, che si integrano nel dato meramente economico dello spostamento territoriale di quote di consumi finali) costituisce, nei paesi industrialmente avanzati, unitamente agli elevati livelli di reddito, la variabile strategica fondamentale alla quale si collega l'offerta turistica.

Occorre pertanto ristrutturare l'offerta formativa nel settore turistico, eliminando le forti carenze che tuttora manifesta e riequilibrando le componenti che la caratterizzano

L'incidenza del sistema formativo, scolastico e universitario regionale sul settore turistico è piuttosto limitata e si concentra soprattutto nei corsi formativi gestiti e/o finanziati dalla Regione. Attualmente i pesi delle tre tipologie formative presenti in Sardegna sono fortemente sbilanciati a favore della formazione di I livello.

La formazione di I livello, prevista nel piano regionale della formazione professionale, prende in considerazione prevalentemente l'uscita della scuola dell'obbligo e, in subordine, l'uscita della scuola secondaria superiore.

La formazione media, nell'ambito della istruzione professionale (statale), trova sbocchi formativi solo nei corsi previsti nel Piano regionale della formazione, che ne costituiscono una specie di doppione (si ha, infatti, una istruzione professionale scolastica e una successiva formazione professionale che si sovrappone alla prima); e trova anche sbocchi (limitati, dato il numero chiuso) nel Corso di diploma universitario in economia e gestione dei servizi turistici, che essendo inquadrato in una tipologia di formazione medio-alta, consente l'accesso anche ai diplomati di tutte le altre scuole secondarie superiori.

La formazione medio-alta è del tutto carente, a parte i contenuti e i metodi, per quanto riguarda il quantum di offerta disponibile; essa quindi, in una logica di riequilibrio, dovrebbe essere potenziata e comunque coordinata con quei segmenti formativi previsti nel Piano regionale, che si indirizzano alla stessa fascia di utenti, cioè ai diplomati della scuola media superiore.

Questi ultimi possono optare per due fasce formative, una media (formazione regionale) e una medio-alta (diploma universitario), che dovrebbero avere una valenza culturale e professionale diversa, ma che di fatto forniscono: (a) una formazione specialistica (che acquista un preciso significato quando il diploma di accesso è quello di un Istituto professionale di tipo turistico) nel caso della formazione regionale e (b) una formazione di base non specialistica nel caso del diploma universitario (almeno nella sua attuale configurazione).

Il diploma universitario, avendo un curriculum non propriamente specialistico, dovrebbe potersi collegare a una formazione specialistica allo stato attuale inesistente, non potendo il diploma universitario parificarsi al diploma di laurea per l'accesso all'alta formazione e non potendo d'altra parte collegarsi a una tipologia formativa di tipo inferiore, quale la formazione media.

3. Le ragioni di un master di alta formazione nel settore turistico

Una tipologia del tutto assente dal sistema formativo regionale è quella dell'alta formazione post lauream. Infatti non può dirsi tale la formazione per laureati saltuariamente prevista nell'ambito del Piano regionale per la formazione, essendo essa gestita da strutture formative non adeguate, in quanto addette normalmente alla formazione di I livello e alla formazione media. E neppure può dirsi tale la formazione medio-alta gestita dall'Università col Corso di diploma universitario in economia e gestione dei servizi turistici di Oristano, il quale per definizione si colloca in una posizione inferiore a quella del diploma di laurea, al cui conseguimento è condizionato l'accesso all'alta formazione. L'esigenza dell'alta formazione nel settore turistico costituisce il necessario punto di convergenza di tutti i livelli formativi; la sintesi di una tipologia professionale che trova nella managerialità imprenditoriale la sua connotazione più elevata e più ampia.

Tutte le tipologie formative sono importanti in quanto prefigurano ruoli professionali che incidono, in modo diretto o indiretto, sulla attività economica. Ma le tipologie formative maggiormente rilevanti sono certamente quelle che si collegano a ruoli manageriali e imprenditoriali. Solo queste ultime possono essere considerate trainanti e strategiche in funzione dello sviluppo e come tali sono indispensabili in un contesto in via di espansione, o che dovrebbe esprimere tendenze e programmi di crescita, quale l'attuale sistema turistico regionale.

Senza una forte spinta culturale di tipo manageriale e imprenditoriale nessun settore, e tanto meno quello turistico, è in grado di realizzare interdipendenze e di attivare processi di approfondimento e allargamento capitalistico. Ciò che manca in Sardegna per raggiungere il punto critico che attivi una reale crescita è appunto, tra i diversi fattori determinanti, una cultura di impresa generalizzata, che investa non solo il contesto sociale per via delle peculiari connessioni tra mercato e istituzioni, ma anche e soprattutto il contesto più strettamente economico-imprenditoriale.

Il modello formativo proposto dall'AILUN è, quindi, quanto mai importante con riferimento al settore turistico, specie in una regione che tende a far diventare il turismo, come attività economica strettamente integrata nell'ambiente culturale e nel territorio, un settore trainante del proprio processo di sviluppo, trova il suo punto di riferimento nella formazione manageriale, alla quale corrisponde nel mercato la più elevata dinamica innovativa delle professioni.

L'alta formazione realizzata dall'AILUN è caratterizzata non solo dal fatto di essere indirizzata esclusivamente ad allievi che abbiano conseguito il diploma di laurea, ma anche dal fatto che il curriculum didattico non replica semplicemente gli insegnamenti universitari, riproponendone con modifiche più o meno marginali i programmi e i docenti, bensì opera in una logica di completamento, approfondimento e sistematizzazione dei corsi universitari, utilizzando competenze diverse ed esterne (appartenenti ad altre Università), in modo tale da consentire una reale interdisciplinarità e internazionalità, in funzione di obiettivi professionalizzanti specifici. Un'alta formazione di questo tipo, che trova in un Ente diverso dall'Università il suo punto di riferimento ottimale, non si pone quindi in termini di contrapposizione con le strutture universitarie, ma esclusivamente in termini di completamento e integrazione, in quanto fornisce all'allievo una professionalità che consente di rendere evidenti e di far emergere le differenze, ma anche i collegamenti, tra contenuti culturali tradizionali e standardizzati (e necessariamente statici) quali quelli dell'Università italiana e contenuti culturali innovativi, tipici dei centri di ricerca e delle strutture universitarie che operano in contesti sociali ed economici altamente evoluti e dinamici.

L'alta formazione AILUN presenta due importanti caratteri che la configurano da un lato come il punto di sbocco verso il mercato del lavoro orientato alla acquisizione dei ruoli dirigenziali nelle organizzazioni imprenditoriali e pubbliche, dall'altro lato come il momento di sintesi di tutte le problematiche e gli approfondimenti che derivano dal continuo ampliamento della conoscenza scientifica, nonché dalla dinamica dei mercati e delle istituzioni e più in generale del contesto sociale; da tutto ciò ovviamente la conoscenza trae spunti di analisi e di proposta operativa. Questo significa, tra l'altro, che non può darsi alta formazione disgiunta da una attività di ricerca che ne costituisca il paradigma di riferimento basilare.

Un terzo carattere dell'alta formazione, non meno importante, concerne il fatto che ormai quest'ultima, data l'internazionalizzazione dei mercati e gli elevati ritmi di sviluppo e di negoziazione che li caratterizzano, non può più essere concepita in termini meramente settorializzati ma deve tener conto, anche quando il settore viene assunto quale momento caratterizzante della formazione (come nell'ipotesi dell'alta formazione nel settore turistico), dei fattori comuni che qualificano ogni tipologia di alta formazione riferita a ogni settore o comparto.

L'alta formazione orientata in funzione della gestione globale e innovativa dell'impresa turistica si pone, quindi, come fattore di collegamento essenziale tra il diploma di laurea, nei suoi vari aspetti, e il mercato del lavoro. L'istruzione universitaria deve, infatti, essere sostenuta da corsi in grado (come quelli di alta formazione) di indirizzare i giovani, che trovano nel diploma di laurea un primo punto di riferimento formativo intermedio, verso obiettivi professionalizzanti più specificamente conformi alle esigenze del mercato del lavoro.

Mentre il collegamento della scuola con questo mercato, cioè il passaggio dall'istruzione alla formazione, è ottenuto mediante i corsi gestiti e/o finanziati direttamente dall'Ente pubblico, con riferimento alle due uscite (media inferiore e media superiore) del sistema scolastico, il collegamento del diploma di laurea al mercato del lavoro costituisce nella nostra regione un campo che, grazie alla presenza dell'AILUN, ha trovato spazi largamente consolidati in termini di innovatività, prestigio e contenuti didattici qualificanti di elevato livello scientifico. Ciò è avvenuto soprattutto col Master di alta formazione in Scienza dell'Organizzazione, nel quale l'AILUN ha acquisito un'esperienza ormai decennale nel settore manageriale che ha forti basi internazionali, per contenuti del Master e qualificazione dei docenti ai massimi livelli universitari, i quali provengono prevalentemente dalle più importanti Università degli Stati Uniti

Il Master internazionale post lauream di alta formazione nel Settore Turistico, istituito dall'AILUN e dalla Camera di Commercio di Nuoro, con la collaborazione della Federalberghi, utilizza l'esperienza maturata dall'Ailun col Master internazionale post lauream di alta formazione in Scienza dell'Organizzazione. Il Master nel Settore Turistico è concepito, infatti, con gli stessi criteri di eccellenza che caratterizzano l'alta formazione in scienza dell'organizzazione e consente di rendere fruibili le numerose lauree nei settori socio-economici, politici, psicologici e umanistici delle due Università sarde, attuando un reale canale di smistamento del prodotto universitario nel mercato del lavoro, con specifico riferimento a un settore che dovrebbe diventare portante nell'economia regionale.

Il Master, progettato e realizzato in modo innovativo e con criteri di eccellenza, presenta le seguenti caratteristiche: (a) è centrato su una interdisciplinarità reale, agevolata dal fatto che i docenti provengono da importanti Università degli usa e di diversi Stati europei, nonché da livelli elevati di consulenza; (b) utilizza strumenti didattici avanzati, che rendono l'apprendimento contestuale alla trasmissione dei contenuti didattici; (c) prevede un'attività di orientamento psicologico fondata sulla dinamica di gruppo e sull'attivazione di atteggiamenti positivi verso l'innovazione e l'imprenditorialità; (d) è caratterizzato da una stretta continuità e una costante interconnessione tra modelli esplicativi teorici e concrete esigenze operative; (e) consente agli allievi di realizzare una full immersion nella lingua inglese, utilizzata dai numerosi docenti stranieri.

Il programma didattico si articola nei seguenti segmenti:

AILUN - ALTA FORMAZIONE MANAGERIALE
via Pasquale Paoli - 08100 Nuoro Italia
tel. (+39) 0784 226 226 
 fax (+39) 0784 203 158