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Makers Pro Sa Sardigna – Quando il lavoro di squadra funziona

 

La fase acuta della pandemia di covid-19 non è passata da tanto ma l’improvviso e drastico cambiamento di abitudini cui siamo stati costretti è stato tale, da volercela dimenticare al più presto, come se fosse successo moltissimo tempo fa.

L’emergenza è stata però catalizzatrice di eventi anche molto rilevanti dal punto di vista della solidarietà e della cooperazione verso obiettivi comuni, che non dovremmo invece dimenticare. Uno di questi è stata la formazione spontanea di un gruppo di makers e del suo lavoro durante la crisi.

La scintilla si accende quando si fa evidente l’inadeguatezza quantitativa dei dispositivi di protezione personale. I primi ad averne bisogno sono i lavoratori dell’ambito sanitario ma non sono gli unici. Tutti quelli che devono continuare a lavorare per assicurare i servizi essenziali entrano in contatto con molta gente e quindi devono essere protetti.

Un piccolo gruppo di persone amanti della tecnologia sa di avere le capacità tecniche e l’attrezzatura necessaria per palliare, per quanto in piccola parte, queste necessità e cominciano a collaborare per la prototipazione rapida di un dispositivo di protezione individuale che possa essere prodotto in serie in tempi brevi. Dopo alcuni giorni di testing si decide di lavorare su un progetto open source di protezione facciale, stampato in 3D con visiera in PVC.  Vengono realizzati i primi prototipi, fatti testare per confort, usabilità e sanificabilità. Mentre vengono raccolti i fabbisogni, e reperito il materiale di produzione ci si accorge che il gruppo sta diventando sempre più grande e composito:

AILUN, con il Fab Lab Make in Nuoro diventa il centro di riferimento per Nuoro, lavorando insieme ai Fab Lab di Cagliari, Sassari, Olbia, Sulcis.  L’Accademia  “Sironi” e l’Università di Sassari. Aziende private che mettono a disposizione i loro macchinari, competenze organizzative e fornitori.  Sardegna Ricerche mette a disposizione un budget per l’acquisto di alcuni materiali. Progettisti e artigiani e decine di privati cittadini di ogni età che vogliono mettere a disposizione competenze e/o attrezzature per rendere quest’obiettivo fattibile: distribuire almeno 1000 dispositivi entro la fine di aprile.

Lavorare a un progetto come questo non è stato facile dal punto di vista organizzativo, di gestione delle risorse umane ma, soprattutto, dal punto di vista logistico. I file potevano essere distribuiti con facilità a chiunque avesse una stampante e voglia di collaborare ma le bobine di PLA e le lastre in PVC dovevano essere trasportate “fisicamente” nei luoghi dove venivano lavorati. Durante la fase più rigida di quarantena, le soluzioni trovate sono state alquanto “fantasiose” ma, alla fine dei conti, efficaci: più di 100 persone coinvolte e 1500 dispositivi distribuiti in tutta la Sardegna.

Vorremmo che questa storia fosse tra quelle che saranno ricordate; la dimostrazione che “cento concasa, cento berrittasa” non è un comune denominatore e che si riesce a produrre risultati come questi in tanti e sotto uno stesso nome, Makers Pro Sa Sardigna.

Per vedere nel dettaglio il lavoro svolto dal gruppo:
visitate la loro pagina facebook “Makers Pro Sa Sardigna

admin

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